Mara Meis, l'ex di Cecchi Gori: sedute spiritiche per parlare con la madre
ROMA — Due mesi di interdizione. Il gip Claudia Matteini ha accolto la richiesta della procura di Perugia e ha stabilito che la collega di Roma, Luisanna Figliolia, per 60 giorni non potrà fare il magistrato. Figliolia è indagata per concussione e abuso d'ufficio perché, per il pm Sergio Sottani, avrebbe «esercitato una costante interferenza sulle vicende economiche e giudiziarie di Vittorio Cecchi Gori, dettandogli strategie processuali e imponendogli la nomina di avvocati di fiducia». In cambio, avrebbe ottenuto regali e viaggi e, soprattutto, una consulenza da centomila euro al mese per il marito Luciano Bologna, commercialista e docente alla Sapienza. «Le nostre giustificazioni sono state interpretate quasi come una conferma delle accuse, che sono invece infondate», sottolinea l'avvocato Efisio Figus Diaz, che assiste il magistrato con Lucio Stile. Figliolia è nel mirino per la denuncia di un inserviente di Cecchi Gori, Alfelor Nathan, che ha raccontato di essere stato minacciato dal factotum del produttore, Pino Lattari, perché non rivelasse la sua relazione con Mara Meis, fidanzata dell'ex patron della Fiorentina. Ieri Dagospia ha pubblicato la deposizione resa dall'attrice il 7 marzo: «La dottoressa Figliolia - sostiene la Meis - rassicurava Vittorio tutti i giorni, affermando che era stato vittima di una macchinazione e che lei lo avrebbe aiutato a fare giustizia». Anche Bologna avrebbe accettato di soccorrere Cecchi Gori, in cambio «di un contratto da centomila euro mensili». Il gip sarebbe stata ospite fissa a Palazzo Borghese da marzo 2007 («Da quando è entrata nella nostra vita sono iniziati seri problemi»). Avrebbe preteso che il produttore «licenziasse» i suoi avvocati e «insieme alla maga e al marito» avrebbe esercitato «una continua pressione psicologia affinché Cecchi Gori cacciasse» una consulente. La maga «è la signora Maria Giulia Dominicis. La Figliolia la presentò come la sua migliore amica. Sosteneva di possedere doti soprannaturali». Qui entrano in scena sedute spiritiche per contatti con l'aldilà, che per la fidanzata del produttore si rivelano una delusione. «I messaggi della madre di Vittorio - racconta la Meis -, intermediati dalla maga, erano di lasciarmi per tornare con la moglie. Ma la maga, esercitava su Vittorio una insostenibile violenza, imponendo di fatto le cose che la Figliolia non riusciva ad ottenere con la sua opera di pressione e convincimento».
ROMA — Due mesi di interdizione. Il gip Claudia Matteini ha accolto la richiesta della procura di Perugia e ha stabilito che la collega di Roma, Luisanna Figliolia, per 60 giorni non potrà fare il magistrato. Figliolia è indagata per concussione e abuso d'ufficio perché, per il pm Sergio Sottani, avrebbe «esercitato una costante interferenza sulle vicende economiche e giudiziarie di Vittorio Cecchi Gori, dettandogli strategie processuali e imponendogli la nomina di avvocati di fiducia». In cambio, avrebbe ottenuto regali e viaggi e, soprattutto, una consulenza da centomila euro al mese per il marito Luciano Bologna, commercialista e docente alla Sapienza. «Le nostre giustificazioni sono state interpretate quasi come una conferma delle accuse, che sono invece infondate», sottolinea l'avvocato Efisio Figus Diaz, che assiste il magistrato con Lucio Stile. Figliolia è nel mirino per la denuncia di un inserviente di Cecchi Gori, Alfelor Nathan, che ha raccontato di essere stato minacciato dal factotum del produttore, Pino Lattari, perché non rivelasse la sua relazione con Mara Meis, fidanzata dell'ex patron della Fiorentina. Ieri Dagospia ha pubblicato la deposizione resa dall'attrice il 7 marzo: «La dottoressa Figliolia - sostiene la Meis - rassicurava Vittorio tutti i giorni, affermando che era stato vittima di una macchinazione e che lei lo avrebbe aiutato a fare giustizia». Anche Bologna avrebbe accettato di soccorrere Cecchi Gori, in cambio «di un contratto da centomila euro mensili». Il gip sarebbe stata ospite fissa a Palazzo Borghese da marzo 2007 («Da quando è entrata nella nostra vita sono iniziati seri problemi»). Avrebbe preteso che il produttore «licenziasse» i suoi avvocati e «insieme alla maga e al marito» avrebbe esercitato «una continua pressione psicologia affinché Cecchi Gori cacciasse» una consulente. La maga «è la signora Maria Giulia Dominicis. La Figliolia la presentò come la sua migliore amica. Sosteneva di possedere doti soprannaturali». Qui entrano in scena sedute spiritiche per contatti con l'aldilà, che per la fidanzata del produttore si rivelano una delusione. «I messaggi della madre di Vittorio - racconta la Meis -, intermediati dalla maga, erano di lasciarmi per tornare con la moglie. Ma la maga, esercitava su Vittorio una insostenibile violenza, imponendo di fatto le cose che la Figliolia non riusciva ad ottenere con la sua opera di pressione e convincimento».
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