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      COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE

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      COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE Empty COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE

      Messaggio Da TOMMY's Lun Ago 18, 2008 5:19 pm

      Un alimentatore serve a far funzionare con l'energia elettrica di rete
      tutte quelle apparecchiature che non possono essere collegate
      direttamente alla presa a 220V, ma necessitano di una tensione diversa,
      in genere molto più bassa, simile a quella fornita dalle pile.
      Per fare in modo che la tensione alternata disponibile nelle prese di
      casa diventi uguale a quella di una pila, l'alimentatore utilizza
      diversi componenti, ciascuno con una specifica funzione: vedremo quali
      sono questi componenti, esaminando la realizzazione del più semplice
      degli alimentatori.


      COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE Lmnt01
      Figura
      1a - Trasformatore a secondario unico: la tensione di rete viene
      collegata ai fili 1 e 2; la tensione ridotta si ritrova ai capi del
      secondario (fili 3 e 4)
      COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE Lmnt12
      Figura
      1b - Trasformatore a due secondari: la tensione di rete entra sui pin 1
      e 2; la tensione ridotta si ritrova ai capi sia di un secondario (pin 3
      e 4) che dell'altro (pin 5 e 6)
      COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE Lmnt02Figura 2 - Diodo: l'anello in colore chiaro indica il lato da cui la corrente esce (catodo)
      COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE Lmnt03
      Figura 3 -
      Per il livellamento si usa un condensatore di tipo elettrolitico, che
      permette di avere grandi valori di capacità con ingombri ridotti

      IL TRASFORMATORE


      Il trasformatore ha il compito di abbassare la tensione di rete; esso è
      composto in genere da due avvolgimenti distinti: uno, di entrata, detto
      primario, che viene collegato a 220V; uno di uscita, detto secondario,
      che fornisce una tensione più bassa di quella in entrata, adatta alle
      esigenze dell'utilizzatore, cioè dell'apparecchio che si vuole
      alimentare.
      A seconda dei tipi, il trasformatore può avere uno o due avvolgimenti
      secondari; vedremo come sfruttare nel modo migliore sia un tipo che
      l'altro.



      IL RADDRIZZATORE


      La tensione che esce dal trasformatore non può alimentare un
      apparecchio fatto per funzionare con delle pile; mentre le pile hanno
      infatti una tensione continua, la tensione che esce dal trasformatore è
      ancora una tensione alternata, il che vuol dire che cambia di polarità
      continuamente (per l'esattezza: 50 volte al secondo). Occorre allora
      "raddrizzare" tale tensione, per ottenere che all'utilizzatore arrivi
      un flusso di corrente diretto sempre nello stesso verso. Il compito di
      bloccare la corrente nei momenti in cui il flusso si inverte è affidato
      al diodo; si possono usare uno, due o quattro diodi, secondo vari
      circuti che presto vedremo.



      IL CONDENSATORE DI LIVELLAMENTO


      La tensione alternata che arriva dal trasformatore, resa
      monodirezionale tramite i diodi, non ha ancora un valore costante: il
      suo valore cambia continuamente, passando da zero a un valore massimo,
      e questo accade, come si è detto prima, cinquanta volte in un secondo.
      Il condensatore che si aggiunge al circuito funziona come serbatoio di
      riserva: immagazzina energia quando la tensione è massima e la
      restituisce quando la tensione tende a scendere.



      Osserviamo il grafico che segue: in alto vediamo la forma d'onda che ha
      la tensione di rete a 220V applicata all'entrata del trasformatore
      Al centro vediamo la tensione che si ottiene in uscita dopo averla
      raddrizzata con un raddrizzatore a semionda, ovvero ad un solo diodo
      In basso vediamo la tensione che si ottiene in uscita dopo averla
      raddrizzata con un raddrizzatore ad onda intera, come quelli che
      utilizzano 2 o 4 diodi.



      COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE Lmnt04
      Figura 4

      TRE CIRCUITI PER UN ALIMENTATORE



      Il circuito da usare dipende dal trasformatore di cui si dispone.
      Se
      il trasformatore ha un solo avvolgimento secondario (come quello di
      figura 1a) è possibile realizzare lo schema di figura 5, che usa un
      solo diodo, o quello di figura 6, che ne usa quattro.



      COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE Lmnt05
      Figura 5 - con un solo diodo si raddrizza una sola semionda della corrente alternata

      Il circuito di figura 5 è più semplice, ma siccome sfrutta una sola
      semionda della tensione alternata è più adatto per utilizzatori che
      assorbono poca corrente (non più di 50 mA).
      Quando occorre una corrente più forte è bene utilizzare lo schema con
      quattro diodi (figura 6), che sfrutta entrambe le semionde e quindi
      permette un migliore livellamento della tensione in uscita.



      COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE Lmnt06
      Figura 6 - con 4 diodi vengono raddrizzate entrambe le semionde

      Se il trasformatore è dotato di un avvolgimento secondario doppio, cioè
      con presa centrale (come il trasformatore della figura 1b), è possibile
      raddrizzare entrambe le semionde della corrente alternata usando due
      soli diodi (circuito di figura 7). Nel caso della figura 1b, i diodi
      vanno collegati ai pin 3 e 6, mentre la presa centrale si ottiene
      collegando insieme i pin 4 e 5.



      COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE Lmnt07
      Figura 7 - se il trasformatore ha un doppio secondario bastano due diodi per raddrizzare entrambe le semionde

      L'alimentatore descritto è molto semplice, per cui non dispone di un
      sistema di regolazione della tensione che arriva all'utilizzatore; per
      ottenere in uscita la tensione desiderata, l'unico modo è quello di
      usare un trasformatore il cui secondario dia una tensione ben precisa.
      Vediamo allora come va calcolata la tensione secondaria del
      trasformatore:


      tensione in uscita
      dall'alimentatore
      trasformatore
      da usare
      4,5220/4,5
      6220/5,5
      9220/8
      12220/10,5
      15220/12,5
      18220/15
      24220/20


      • chiamiamo VU la tensione che deve arrivare all'utilizzatore

      • aggiungiamo 1 al valore di VU per tenere conto della caduta di tensione nei diodi raddrizzatori

      • dividiamo il valore ottenuto per 1,41 per passare dal valore massimo al valore efficace

      • moltiplichiamo il valore ottenuto per 1,1 per tenere conto
        della caduta di tensione nel trasformatore durante il funzionamento
        sotto carico


      Con questi calcoli si ottiene VS e
      cioè il valore della tensione che deve avere il secondario del
      trasformatore; chi non ha voglia di fare conti, nella tabella a destra
      trova i valori già calcolati. Occorre tenere presente che i valori
      indicati sono approssimativi, anche perchè, a meno di non farlo
      avvolgere appositamente, difficilmente si riuscirà a trovare un
      trasformatore con le tensioni esatte.
      Il trasformatore deve poi essere adatto alla potenza richiesta: occorre
      moltiplicare la tensione di funzionamento dell'utilizzatore per la
      corrente che esso richiede; il valore ottenuto va maggiorato di circa
      il 20% se l'alimentatore deve funzionare saltuariamente, oppure del 40%
      nel caso di funzionamento prolungato o continuo.
      Esempio pratico: un apparecchio deve funzionare a 12 V ed assorbe una corrente di 1,5 A; la potenza del trasformatore è:


      • 12 x 1,5 x 1,2 = 21,6 VA (per funzionamento saltuario)
      • 12 x 1,5 x 1,4 = 25,2 VA (per funzionamento prolungato)



      DiodoTensione
      di lavoro
      Corrente
      massima
      COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE Lmnt081N400150 V1 A
      1N4002100V1 A
      1N4003200 V1 A
      COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE Lmnt091N540050 V3 A
      1N5401100 V3 A
      1N5402200 V3 A
      COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE Lmnt106A4400 V6 A


      I diodi vanno scelti in base alla tensione ed alla corrente che li
      attraversa. Per la tensione non ci sono problemi, considerato che
      qualunque diodo raddrizzatore può funzionare tranquillamente fino a
      tensioni di almeno 50V. La corrente va calcolata in previsione del
      fatto che, al momento dell'accensione, i diodi sono attraversati dal
      forte picco di corrente che va a caricare il condensatore elettrolitico
      completamente scarico; per tale motivo è bene utilizzare diodi in grado
      di sopportare correnti maggiori di quelle richieste dall'utilizzatore,
      e ciò tanto più quanto maggiore è la capacità del condensatore di
      livellamento. In particolare, nel raddrizzatore a un solo diodo,
      occorre considerare che la corrente passa nel diodo stesso solo per
      metà del tempo di funzionamento, per cui il suo flusso risulta
      discontinuo, con picchi di valore doppio.
      La tabella a lato descrive i diodi raddrizzatori di uso più comune.

      Il condensatore deve essere adatto alla tensione di uscita
      dell'alimentatore; in merito alla sua capacità, questa dipende sia
      dalla corrente richiesta dall'utilizzatore, sia dal circuito
      utilizzato: con un raddrizzatore ad una semionda, per esempio, occorre
      un condensatore di capacità doppia rispetto ad un raddrizzatore a due
      semionde.
      Il calcolo del condensatore è piuttosto complesso, e tiene anche conto
      della percentuale di ondulazione residua che si è disposti ad accettare
      in uscita; per tale motivo consiglio allora di procedere per via
      sperimentale, usando per esempio un valore di capacità iniziale di
      circa 1000 µF. In carti casi ci si accorge che tale valore è
      insufficiente: per esempio, usando l'alimentatore per far funzionare
      una radiolina, si avverte nell'altoparlante un certo ronzio; in tal
      caso è senz'altro possibile passare gradualmente a valori più alti,
      come 2200, 3300 o 4700 µF (si noterà che man mano il ronzio diminuisce).



      COME COSTRUIRE UN ALIMENTATORE Lmnt11
      Figura 8 - per collegare i fili in modo corretto, fare sempre riferimento a quanto indicato sull'involucro dell'apparecchio.

      Molte volte, gli apparecchi che funzionano a pile hanno una presa
      prevista appositamente per il collegamento ad un alimentatore da rete;
      si tratta quasi sempre di una presa coassiale, nelle cui vicinanze,
      sull'involucro dell'apparecchio, è contrassegnata la polarità dei fili
      da collegare (positivo sul contatto centrale, negativo sul contatto
      esterno - o viceversa). Per collegarci a tale presa, dobbiamo dotare il
      nostro alimentatore della spina corrispondente (figura Cool, facendo
      attenzione a collegare nel modo corretto i fili positivo e negativo.

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