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    Messaggio Da TOMMY's Lun Ago 18, 2008 5:38 pm

    Per cominciare, ricordiamo che per alimentatore si intende
    un'apparecchiatura in grado di fornire ad un determinato circuito
    elettronico le giuste tensioni (e quindi le correnti) necessarie al suo
    corretto funzionamento.


    ALIMENTATORI SWITCHING: LO STEP-DOWN Smps01
    figura 1 - schema classico di alimentatore stabilizzato

    In genere, il compito di un alimentatore è quello di trasformare una
    tensione di un certo tipo e valore in un'altra avente caratteristiche
    adeguate alla apparecchiatura da alimentare; il caso più comune è
    quello in cui si parte da una tensione alternata (quasi sempre i 220 V
    di rete) per arrivare ad una tensione continua di basso valore (ad
    esempio 12 V).
    Un circuito classico è quello di figura 1, che risulta composto dai
    soliti elementi: il trasformatore, il ponte di diodi, il condensatore
    di filtro e l'elemento di regolazione. In particolare, l'elemento di
    regolazione, che in genere è un circuito integrato di tipo serie,
    mantiene costante la tensione in uscita comportandosi come una
    resistenza variabile: se la tensione in ingresso è troppo alta, oppure
    se il carico richiede poca corrente, il regolatore aumenta la sua
    resistenza; se la tensione in ingresso scende, oppure se il carico
    richiede più corrente, la resistenza del regolatore diminuisce. La
    regolazione della tensione in uscita è ottenuta quindi variando la
    caduta di tensione ai capi dell'elemento serie di regolazione; il
    sistema funziona perfettamente, ma ci sono casi in cui la dissipazione
    di potenza è notevole.
    Si pensi ad un alimentatore in grado di fornire 5 A in uscita, con una
    tensione regolabile da pochi volt fino a 25 V; se per esempio usiamo
    tale alimentatore per far funzionare un apparecchio che assorbe 5 A a
    12 V,
    ALIMENTATORI SWITCHING: LO STEP-DOWN Smps02
    figura 2 - serie di impulsi (onda quadra)
    tutta
    la differenza fra 25 V e 12 V sarà dissipata dall'integrato regolatore
    di tensione: facendo due conti, si trova che la potenza dissipata (e
    cioè sprecata) vale in tal caso 65W !
    In altre parole, è più la potenza sprecata che quella utilizzata dal
    nostro apparecchio a 12 V. A parte l'inutile consumo di corrente, un
    simile alimentatore richiede un trasformatore notevolmente grosso e
    costoso, con relativi ingombro e peso.
    Esiste invece un altro modo di ottenere le tensioni desiderate, usando
    componenti piccoli e leggeri, di resa elevata, e sprecando pochissima
    potenza: stiamo parlando dei cosiddetti "Alimentatori switching".
    Il principio fondamentale su cui si basa il funzionamento di un
    alimentatore switching è detto PWM, dall'Inglese "Pulse Width
    Modulation", e cioè modulazione della larghezza dell'impulso.
    Molto brevemente, la tensione di alimentazione arriva nella forma di
    una serie di impulsi (figura 2), a frequenza costante, distanziati uno
    dall'altro da un tempo T. Chiameremo
    TON il tempo in cui l'impulso è alto, e cioè c'è tensione, e TOFF
    il tempo in cui l'impulso è zero e quindi non c'è tensione. Poichè gli
    impulsi sono a frequenza costante, anche l'intervallo di tempo T ha
    valore costante: la modulazione PWM consiste nel far variare il tempo
    TON; naturalmente, quando TON si allunga, TOFF diventa necessariamente più breve.


    ALIMENTATORI SWITCHING: LO STEP-DOWN Smps03
    figura 3 - esempio di diversi valori del duty cycle


    Il rapporto fra il tempo
    TON ed il tempo totale T è una grandezza caratteristica, che viene denominata "duty cycle" (si pronuncia più o meno diuti saicol).

    In figura 3 si vedono tre casi in cui il duty cycle ha valori diversi:
    - nel caso 1
    TON è quasi nullo: il duty cycle è pertanto prossimo a zero, e la tensione è presente solo per brevissimi istanti
    - nel caso 2
    TON è uguale a TOFF: il duty cycle è pari al 50% e la tensione è presente per metà del tempo
    - nel caso 3
    TON è quasi massimo: il duty cycle è molto vicino al 100%; la tensione è in pratica sempre presente

    Facendo pervenire tali impulsi ad una rete LC, si ottiene una tensione di uscita VOUT
    il cui valore dipende dalla larghezza degli impulsi, ed è esattamente
    uguale al valore di picco moltiplicato per il duty cycle. In figura 4
    sono mostrati tre diversi casi di impulsi modulati, caratterizzati
    rispettivamente da un duty cycle di 0,25 - 0,5 e 0,75. Supponendo che
    la tensione di picco Vp degli impulsi sia di 48 V, se si filtrano tali
    impulsi con una rete come quella a sinistra in figura, costituita da
    una induttanza L e da una capacità C, si ottiene in uscita una tensione
    uguale a Vp moltiplicato per il valore del duty cycle; nei casi
    indicati come esempio, si otterranno quindi tensioni di 12 V, 24 V e 36
    V.
    Si comprende quindi come, modulando la larghezza dell'impulso, sia
    possibile ottenere qualsiasi tensione in uscita, e senza dissipare
    inutilmente parte della potenza. Naturalmente, affinchè la tensione in
    uscita sia esente da ondulazioni e disturbi, occorrerà dimensionare
    opportunamente i componenti del filtro, scegliendo inoltre una
    frequenza di clock il più elevata possibile.


    ALIMENTATORI SWITCHING: LO STEP-DOWN Smps04
    figura 4 - tensione continua ottenuta da implulsi a larghezza variabile, filtrati da rete LC


    Esistono diversi tipi di soluzioni per realizzare un alimentatore switching; il più comune è il buck regulator, detto anche step-down,
    che viene usato per convertire una tensione continua in un'altra
    tensione continua di valore più basso. Lo schema di principio di tale
    regolatore è riportato nella parte sinistra di figura 5: la tensione
    continua da regolare entra su +Vin e -Vin; un transistor che agisce
    come switch permette o meno il passaggio della corrente. Attraverso
    l'induttanza L la corrente arriva al carico (LOAD) ed al condensatore
    che agisce da filtro.
    ALIMENTATORI SWITCHING: LO STEP-DOWN Smps05
    figura 5 - regolatore di tipo "Buck" e percorso delle correnti nelle fasi di "switch ON" e di "switch OFF"


    A destra si vedono le due fasi che corrispondono allo stato oN e allo stato OFF dello switch:
    -
    quando lo switch è chiuso (ON), la corrente attraversa l'induttanza ed
    arriva sia al condensatore C, caricandolo, che all'utilizzatore (LOAD);
    il diodo D risulta collegato in senso inverso, per cui è come se non ci
    fosse


    ALIMENTATORI SWITCHING: LO STEP-DOWN Smps06
    figura 6 - corrente nell'induttanza L

    - quando lo switch è aperto (OFF), poichè la corrente nell'induttanza
    non può interrompersi bruscamente, si crea ai capi di quest'ultima una
    tensione tale da continuare a mantenere la corrente che era in circolo;
    la corrente fluisce allora nel carico, insieme alla corrente che adesso
    viene ceduta dal condensatore, e, attraverso il diodo D, ritorna
    all'induttanza.

    Il comando dello switch è affidato ad un apposito circuito (control)
    che verifica la tensione presente sul carico e, di conseguenza,
    modifica la durata dei tempi TON e TOFF.
    La corrente nell'induttanza (figura 6) ha quindi un andamento
    triangolare, con tendenza a salire nelle fasi di switch ON, e tendenza
    a scendere nelle fasi di switch OFF; dimensionando opportunamente
    l'induttanza, si cerca di contenere questa ondulazione ( o "ripple")
    entro il 20% o il 30% della corrente media.
    Grazie al metodo PWM, si ottiene inoltre il vantaggio di una maggiore
    elasticità nella scelta della tensione in entrata: ciò significa che,
    per ottenere ad esempio una tensione di uscita di 12 V, posso usare
    anche un trasformatore con secondario a 50 V; provvederà il circuito di
    controllo ad effettuare la giusta regolazione degli impulsi, senza
    problemi di potenza perduta e di eccessivo riscaldamento dei vari
    componenti.
    In altre pagine di questo sito vedremo la costruzione pratica di un
    alimentatore del tipo descritto. Esistono naturalmente diverse altre
    tipologie di alimentatori switching, ma la loro trattazione esula dagli
    scopi di questo semplice corso, concepito prevalentemente per chi si
    dedica all'elettronica come principiante, alla ricerca di semplici
    circuiti dal funzionamento immediato.

      La data/ora di oggi è Sab Apr 27, 2024 6:19 am