Genere: Sparatutto
Produttore: Gamecock Media Group
Sviluppatore: Spark Unlimited
Distributore: Atari
Lingua: italiano
Giocatori: fino a 4
Recensione a cura di:
Simone "Kraken" Bartoli
***
[pc] Rubare un antico manufatto non dovrebbe essere un problema, per un
ladro professionista. Nei primi attimi di gioco offerti da Legendary,
vi ritroverete proprio in questa situazione. Vestirete infatti i panni
di Charles Deckard, abile truffatore assoldato da un ricco
collezionista per un furto del tutto atipico: una reliquia misteriosa
riposta nel museo di New York, la quale scopriremo più avanti essere
niente di meno che il leggendario Vaso di Pandora in grado, secondo le
leggende, di liberare nel mondo ogni tipo di essere mostruoso.
Le prime fasi scorrono in rapidi secondi, tra passaggi giocati e brevi
cinematic che ci daranno una (seppur pallida) infarinatura di base
sulla storia. Il bello verrà una volta aperto il vaso.
Aprire un vaso, scatenare un inferno
Dopo aver aperto il Vaso di Pandora (azione che accadrà nei primi
secondi di gioco), ci ritroveremo sbattuti a terra da una strana
energia, e con un marchio mistico sulla mano destra: uno snello
tutorial ci illustrerà il potere base garantitoci dal questo strano
segno e cioè una cura immediata.
Potremo ricaricare il nostro marchio grazie a piccole nuvole di energia
mistica che troveremo dopo l'uccisione dei nemici o sparse per i
livelli; man mano che avanzeremo nella storia, appariranno altri
tutorial che ci insegneranno usi diversi di questa energia (ovvero una
potente spinta energetica)
La componente tattica che questo trick aggiunge al gioco è minima,
visto che converrà molto spesso, e anzi quasi sempre, l'uso della prima
abilità, ovvero la cura basilare.
Dopo essere scappati dal museo (che rapidamente si decomporrà sotto i
nostri occhi divorato dall'energia magica) ci ritroveremo per le strade
di una New York impazzita, dove faremo la conoscenza del nostro primo e
letale nemico: lo scripting eccessivo.
Sia chiaro, la spettacolarità di questa prima fase è ammirevole e ben
curata, anche se un po' troppo sopra le righe: vedremo grifoni volare e
ghermire le loro prede, macchine correre verso di noi ed esplodere e
assisteremo persino alla nascita di un golem di acciaio, che torreggerà
su di noi per qualche secondo, prima di “decidersi” ad attraversare un
intero palazzo sfondandolo da parte a parte. Purtroppo, però, i
giocatori non avranno nessuna parte in questo, come in molti altri
frangenti del gioco.
Molte volte ci ritroveremo al punto di dover aspettare un particolare
evento per trovare la giusta strada, come il provvidenziale scoppio di
una vettura o l'esplosione di una porta, data la totale assenza di
qualsivolgia tipo di percorso alternativo: dovremo seguire un binario,
molto preciso e definito.
Se nei primi attimi del gioco questo può considerarsi un pregio, a
lungo andare questa sorta di “film interattivo” non mancherà di
stancare, offrendo al giocatore la sensazione di un coinvolgimento solo
parziale nel caos e nell'invasione di creature ultraterrene, che spesso
saranno ridotte solo a “portinai” sul nostro binario di gioco.
Classico, fin troppo
Dal punto di vista del gameplay, Legendary ci propone la classica
dinamica dello sparatutto: avremo diversi tipi di armi (non molte, ma
dei tre classici tipi: fucile, fucile a corta distanza e pistole) oltre
ad un'arma da corpo a corpo, l'ascia da pompiere, che ironicamente ci
ritroveremo ad usare molte volte, data la sua eccessiva potenza. I
nemici rispondono bene (per noi) ai colpi, e data la loro origine
soprannaturale giustificano molte volte una resistenza fin troppo
coriacea; unica pecca, e vistosa, è l'intelligenza artificiale che li
muove, in grado solo di farli avanzare verso di noi in grossi branchi e
dotandoli di una scarsissima furbizia.
La longevità del single player e' del tutto insufficiente, richiedendo
solo otto ore scarse per il suo completamento in difficoltà media.
Vaso di Pandora: istruzioni per l'uso
A differenza delle versioni console, in questa versione PC Legendary
propone una definizione del parco ombre più avanzata e organica, anche
se ancora non del tutto al passo con i tempi: la palette di colore
risulta più accesa, così come gli effetti speciali di luce e colore;
purtroppo, il resto della grafica rimane sul livello delle versioni
console, dandoci un'impressione troppo “rarefatta” e raffazzonata, e
ricorrendo spesso a effetti blur che altro non faranno che distrarci
dalle evidenti pecche grafiche in fatto di antialiasing e definizione
di texture. Poco convincenti le animazioni dei mostri e degli umani,
legnose e ripetitive.
Il sonoro si attesta su buoni livelli, soprattutto durante le azioni
più spettacolari, garantendo un coinvolgimento ottimo e dandoci la vera
impressione di ritrovarci sul posto, inseguiti da qualche grifone
affamato o da un paio di lupi mannari molto, molto arrabbiati.
Purtroppo il livello dei rumori di armi e incantesimi sono
approssimativi e appena sufficienti.
Multiplayer
Il multiplayer del titolo vede una sola modalità a squadre, in cui otto
giocatori si affronteranno su diverse mappe per il controllo e
l'accumulo delle sfere di energia mistica, una modalità che delude
nella sua ripetitività e nel suo inconsistente coinvolgimento.
Hardware
Sistema Operativo: Windows Vista/XP, Processore: Pentium 4 3.0 Ghz,
Memoria: 12.5 GB di spazio su Hard Disk, 1GB RAM, Scheda Video: ATI
Radeon X1300, NVIDIA GeForce 6800
***
Fonte spaziogames.it
Produttore: Gamecock Media Group
Sviluppatore: Spark Unlimited
Distributore: Atari
Lingua: italiano
Giocatori: fino a 4
Recensione a cura di:
Simone "Kraken" Bartoli
***
[pc] Rubare un antico manufatto non dovrebbe essere un problema, per un
ladro professionista. Nei primi attimi di gioco offerti da Legendary,
vi ritroverete proprio in questa situazione. Vestirete infatti i panni
di Charles Deckard, abile truffatore assoldato da un ricco
collezionista per un furto del tutto atipico: una reliquia misteriosa
riposta nel museo di New York, la quale scopriremo più avanti essere
niente di meno che il leggendario Vaso di Pandora in grado, secondo le
leggende, di liberare nel mondo ogni tipo di essere mostruoso.
Le prime fasi scorrono in rapidi secondi, tra passaggi giocati e brevi
cinematic che ci daranno una (seppur pallida) infarinatura di base
sulla storia. Il bello verrà una volta aperto il vaso.
Aprire un vaso, scatenare un inferno
Dopo aver aperto il Vaso di Pandora (azione che accadrà nei primi
secondi di gioco), ci ritroveremo sbattuti a terra da una strana
energia, e con un marchio mistico sulla mano destra: uno snello
tutorial ci illustrerà il potere base garantitoci dal questo strano
segno e cioè una cura immediata.
Potremo ricaricare il nostro marchio grazie a piccole nuvole di energia
mistica che troveremo dopo l'uccisione dei nemici o sparse per i
livelli; man mano che avanzeremo nella storia, appariranno altri
tutorial che ci insegneranno usi diversi di questa energia (ovvero una
potente spinta energetica)
La componente tattica che questo trick aggiunge al gioco è minima,
visto che converrà molto spesso, e anzi quasi sempre, l'uso della prima
abilità, ovvero la cura basilare.
Dopo essere scappati dal museo (che rapidamente si decomporrà sotto i
nostri occhi divorato dall'energia magica) ci ritroveremo per le strade
di una New York impazzita, dove faremo la conoscenza del nostro primo e
letale nemico: lo scripting eccessivo.
Sia chiaro, la spettacolarità di questa prima fase è ammirevole e ben
curata, anche se un po' troppo sopra le righe: vedremo grifoni volare e
ghermire le loro prede, macchine correre verso di noi ed esplodere e
assisteremo persino alla nascita di un golem di acciaio, che torreggerà
su di noi per qualche secondo, prima di “decidersi” ad attraversare un
intero palazzo sfondandolo da parte a parte. Purtroppo, però, i
giocatori non avranno nessuna parte in questo, come in molti altri
frangenti del gioco.
Molte volte ci ritroveremo al punto di dover aspettare un particolare
evento per trovare la giusta strada, come il provvidenziale scoppio di
una vettura o l'esplosione di una porta, data la totale assenza di
qualsivolgia tipo di percorso alternativo: dovremo seguire un binario,
molto preciso e definito.
Se nei primi attimi del gioco questo può considerarsi un pregio, a
lungo andare questa sorta di “film interattivo” non mancherà di
stancare, offrendo al giocatore la sensazione di un coinvolgimento solo
parziale nel caos e nell'invasione di creature ultraterrene, che spesso
saranno ridotte solo a “portinai” sul nostro binario di gioco.
Classico, fin troppo
Dal punto di vista del gameplay, Legendary ci propone la classica
dinamica dello sparatutto: avremo diversi tipi di armi (non molte, ma
dei tre classici tipi: fucile, fucile a corta distanza e pistole) oltre
ad un'arma da corpo a corpo, l'ascia da pompiere, che ironicamente ci
ritroveremo ad usare molte volte, data la sua eccessiva potenza. I
nemici rispondono bene (per noi) ai colpi, e data la loro origine
soprannaturale giustificano molte volte una resistenza fin troppo
coriacea; unica pecca, e vistosa, è l'intelligenza artificiale che li
muove, in grado solo di farli avanzare verso di noi in grossi branchi e
dotandoli di una scarsissima furbizia.
La longevità del single player e' del tutto insufficiente, richiedendo
solo otto ore scarse per il suo completamento in difficoltà media.
Vaso di Pandora: istruzioni per l'uso
A differenza delle versioni console, in questa versione PC Legendary
propone una definizione del parco ombre più avanzata e organica, anche
se ancora non del tutto al passo con i tempi: la palette di colore
risulta più accesa, così come gli effetti speciali di luce e colore;
purtroppo, il resto della grafica rimane sul livello delle versioni
console, dandoci un'impressione troppo “rarefatta” e raffazzonata, e
ricorrendo spesso a effetti blur che altro non faranno che distrarci
dalle evidenti pecche grafiche in fatto di antialiasing e definizione
di texture. Poco convincenti le animazioni dei mostri e degli umani,
legnose e ripetitive.
Il sonoro si attesta su buoni livelli, soprattutto durante le azioni
più spettacolari, garantendo un coinvolgimento ottimo e dandoci la vera
impressione di ritrovarci sul posto, inseguiti da qualche grifone
affamato o da un paio di lupi mannari molto, molto arrabbiati.
Purtroppo il livello dei rumori di armi e incantesimi sono
approssimativi e appena sufficienti.
Multiplayer
Il multiplayer del titolo vede una sola modalità a squadre, in cui otto
giocatori si affronteranno su diverse mappe per il controllo e
l'accumulo delle sfere di energia mistica, una modalità che delude
nella sua ripetitività e nel suo inconsistente coinvolgimento.
Hardware
Sistema Operativo: Windows Vista/XP, Processore: Pentium 4 3.0 Ghz,
Memoria: 12.5 GB di spazio su Hard Disk, 1GB RAM, Scheda Video: ATI
Radeon X1300, NVIDIA GeForce 6800
***
Fonte spaziogames.it
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