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      IL TRIAC E IL DIAC Empty IL TRIAC E IL DIAC

      Messaggio Da TOMMY's Lun Ago 18, 2008 5:32 pm

      Il Triac è uno dei componenti di maggior interesse della famiglia dei
      thyristors; potendo controllare il passaggio della corrente in entrambi
      i sensi, esso rappresenta una delle soluzioni più efficienti ed
      economiche per il controllo della potenza assorbita dagli utilizzatori
      funzionanti con tensioni alternate.


      IL TRIAC


      Il triac può essere considerato come due diodi SCR collegati in antiparallelo, ovvero affiancati, ma con direzioni opposte (schema
      a)
      della figura 1). Gli anodi dei due SCR diventano i terminali principali
      del triac, ed assumono il nome di MT2 e MT1 (Main Terminal 1 e Main
      Terminal 2). I gate dei due SCR vengono collegati insieme, e diventano
      il gate del triac
      In
      b) si vede la costruzione a blocchi di un triac, mentre in c) è riportato il suo simbolo schematico.


      IL TRIAC E IL DIAC Thtd01
      figura 1

      Come si è detto, il TRIAC può essere attraversato dalla corrente in
      entrambi i sensi; occorre notare, inoltre, che il suo passagio allo
      stato "on", e cioè di conduzione, può avvenire applicando al gate una
      tensione sia positiva che negativa. Queste molteplici possibilità di
      funzionamento possono meglio essere illustrate facendo riferimento ad
      un grafico come quello di figura 2, detto "a quattro quadranti".
      Ciascun quadrante rappresenta una diversa condizione di funzionamento
      del triac; le polarità e quindi le tensioni sono sempre riferite al
      terminale MT1.


      IL TRIAC E IL DIAC Thtd02
      figura 2


      1° quadrante: Il terminale MT2 è postivo rispetto al terminale MT1; la
      corrente che attraversa il triac scorre infatti dall'alto verso il
      basso. Il gate, a sua volta, è positivo rispetto ad MT1, ed infatti la
      corrente di gate risulta "entrante"
      2° quadrante: MT2 è sempre positivo rispetto ad MT1, mentre il gate è negativo; la corrente di gate è una corrente che "esce"
      3° quadrante: MT2 è negativo rispetto ad MT1, ed infatti la corrente
      attraversa il triac dal basso verso l'alto; la tensione applicata al
      gate è negativa rispetto ad MT1
      4° quadrante: MT2 è negativo rispetto ad MT1, mentre al gate viene applicata una tensione positiva.

      La scelta di far lavorare il Triac in un quadrante piuttosto che un
      altro, ovvero di scegliere una tensione di gating positiva o negativa,
      modifica in modo più o meno importante le prestazioni del dispositivo.
      In seguito alla disposizione fisica degli strati di semiconduttore che
      compongono il triac, i valori della "latching current" (IL), della "holding current" (IH) e della "gate trigger current" (IGT), variano da un quadrante all'altro.
      Il
      funzionamento più utilizzato è quello corrispondente ai quadranti 1° e
      3°, ovvero quando la tensione applicata al gate ha la stessa polarità
      di quella applicata al terminale MT2; in tali quadranti si ottiene
      un'ottima sensibilità di gate. Quando non sia possibile lavorare in
      detti quadranti, la migliore alternativa è quella di utilizzare la
      coppia di quadranti 2° e 3°.
      E' difficile per un triac lavorare nel 2° quadrante quando la corrente dei terminali principali è molto bassa.
      Il 4° quadrante presenta, fra tutti, la più bassa sensibilità di gate.


      Per comodità e chiarezza, segue una tabella che riepiloga le principali
      grandezze caratteristiche dei thyristors, col nome inglese ed il
      corrispondente significato in italiano:



      BREAKOVER POINTpunto della caratteristica tensione-corrente in cui la resistenza differenziale assume valore zero

      OFF-Statecondizione del tiristor caratterizzata da alta resistenza differenziale e passaggio di corrente quasi nullo

      ON-Statecondizione del tiristor caratterizzata da
      bassa resistenza differenziale e passaggio della corrente principale
      fra i "main terminals"

      Critical Rate-of-Rise of Commutation Voltage of a Triac
      (Commutating dv/dt)
      il
      minimo valore della velocità di salita della tensione principale, che
      provoca la commutazione del tiristore dallo stato OFF allo stato ON

      Critical Rate-of-Rise of On-State Current (di/dt)la massima velocità di crescita della corrente principale che il tiristor può sopportare senza deteriorarsi
      IGTGATE TRIGGER CURRENTla minima corrente richiesta dal gate per far commutare il tiristor dallo stato OFF allo stato ON
      VGTGATE TRIGGER VOLTAGEla tensione da applicare sul gate per ottenere la commutazione
      ILLATCHING CURRENTil valore minimo di
      corrente tra anodo e catodo richiesto per mantenere il tiristor in
      stato di conduzione, immediatamente dopo la commutazione da OFF a ON e
      la rimozione della tensione di gate
      IHHOLDING CURRENTil valore minimo di corrente tra anodo e catodo richiesto per mantenere il tiristor nello stato di conduzione


      La tabella che segue fornisce un esempio dei valori che assumono le
      correnti caratteristiche nei vari quadranti, per un triac da 4 A.


      TIPICO TRIAC DA 4 A

      1°quadrante2°quadrante3°quadrante4°quadrante
      IGT (mA)10162527
      IL (mA)12481513
      IH (mA)10101111

      Come si vede, la corrente di gate risulta di soli 10 mA quando il triac
      viene fatto lavorare nelle condizioni corrispondenti al 1° quadrante,
      confermando con tale valore la migliore sensibilità; la stessa corrente
      passa a 27 mA per il 4° quadrante, quello che presenta la minore
      sensibilità.

      Il valore elevato (48 mA) della "latching current" nel 2° quadrante, coincide con una certa difficoltà di innesco del triac.






      IL DIAC

      Il DIAC si ottiene diffondendo impurità di tipo N in
      entrambi i lati di un wafer di tipo P, in modo da ottenere un
      dispositivo a due terminali con carateristiche elettriche simmetriche.
      La struttura di un DIAC è simile a quella di un transistor NPN con base
      aperta.
      Si tratta di una struttura bidirezionale, che presenta un'alta
      impedenza (e quindi non lascia passare corrente) fino a quando la
      tensione applicata ai due terminali non supera un certo valore, detto
      "breakover voltage". Al di sopra di tale valore, il Diac entra in una
      zona a resistenza negativa, dove si manifesta l'effetto di conduzione a
      valanga.


      IL TRIAC E IL DIAC Thtd03IL TRIAC E IL DIAC Thtd04
      figura 3figura 4


      Essendo un dispositivo bidirezionale, il diac costituisce un valido ed
      economico sistema di innesco per i triac nei circuiti a controllo di
      fase come i regolatori di luce, i sistemi di controllo di velocità dei
      motori, ecc. In effetti, questa è l'unica applicazione importante dei
      diac.

      IL TRIAC E IL DIAC Thtd05
      figura 5

      Come si è accennato, il passaggio in conduzione del diac può avvenire
      soltanto superando la tensione di breakover; il diac infatti è dotato
      di due soli terminali, detti anodo 1 e anodo 2, e quindi non possiede
      un gate.
      L'innesco ottenuto applicando ai suoi terminali una tensione superiore
      a quella di breakover è utilmente praticabile solo con i diac; anche
      gli SCR ed i Triac potrebbero essere portati in conduzione in modo
      analogo, ma per questi ultimi il metodo è sconsigliabile, in quanto il
      ripetuto superamento della tensione di breakover potrebbe causare danni
      ai dispositivi stessi. I Diac utilizzati nei circuiti a controllo di
      fase sono sufficientemente protetti contro una eccessiva corrente al
      breakover, e quindi possono lavorare in sicurezza quando il
      condensatore che essi scaricano non è di capacità eccessiva.
      In figura 5 si vede la caratteristica statica del Diac, che appare
      simmetrica rispetto alle due polarità della tensione applicata ai
      terminali. Sia in un senso che nell'altro, la corrente che attravresa
      il diac è minima fino ad un certo valore di tensione, VB0; superato tale valore, la tensione ai capi del diac scende bruscamente ad un valore più basso, V0, detto "breakback voltage", mentre la corrente assume il valore massimo consentito dal circuito. La corrente IB0, corrispondente al breakover, viene detta appunto "breakover current".
      IL TRIAC E IL DIAC Thtd06
      figura 6


      Per un diac come quello che si vede in figura 6 (è il BR100 della
      Philips), le grandezze caratteristiche hanno i seguenti valori:

      - Breakover voltage VB0: da 27 a 36 V
      - Output voltage V0: 7 V
      - Picco di corrente diretta ripetitivo: 2 A

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