A Torino l'udienza preliminare per l'incendio che il 6 dicembre causò la morte di 7 operai
TORINO - È cominciata nell'aula 1 del palazzo di giustizia di Torino l'udienza preliminare per il rogo alla Thyssenkrupp dello scorso 6 dicembre. L'udienza, presieduta dal gup Francesco Gianfrotta, si tiene a porte chiuse e sarà dedicata alle numerose richieste di costituzione di parte civile. Prima di entrare in aula, l'avvocato Cesare Zaccone, del pool difensivo, rispondendo ai giornalisti ha detto di essere preoccupato per «l'attenzione mediatica, in quanto potrebbe impedire un sereno accertamento dei fatti».
MAXI RISARCIMENTO - Fa discutere intanto l'accordo raggiunto tra i familiari dei sette operai morti nel rogo e la Thyssenkrupp per un maxi risarcimento di 12 milioni e 970 mila euro da suddividere tra 29 persone, in cambio della rinuncia a costituirsi parte civile. Per Giorgio Cremaschi, segretario della Fiom nazionale «il risarcimento alle famiglie delle vittime fa solo rabbia. Se l'azienda avesse speso solo il 10% di quei soldi al momento giusto, non eravamo qua». parole condivise dall'operaio sindacalista Ciro Argentino. Il delegato Rsu-Fiom in questi mesi si è dedicato anima e corpo a convincere il maggior numero di operai dell’azienda a costituirsi parte civile. Ne ha raccolti un’ottantina insieme anche a Fim-Cisl e a Uilm. Per il il penalista Zaccone, legale del pool difensivo, il risarcimento «costituirà una attenuante, ma è stato devoluto per solidarietà e non deve essere interpretato come un'ammissione di colpa da parte dell'azienda»
TORINO - È cominciata nell'aula 1 del palazzo di giustizia di Torino l'udienza preliminare per il rogo alla Thyssenkrupp dello scorso 6 dicembre. L'udienza, presieduta dal gup Francesco Gianfrotta, si tiene a porte chiuse e sarà dedicata alle numerose richieste di costituzione di parte civile. Prima di entrare in aula, l'avvocato Cesare Zaccone, del pool difensivo, rispondendo ai giornalisti ha detto di essere preoccupato per «l'attenzione mediatica, in quanto potrebbe impedire un sereno accertamento dei fatti».
MAXI RISARCIMENTO - Fa discutere intanto l'accordo raggiunto tra i familiari dei sette operai morti nel rogo e la Thyssenkrupp per un maxi risarcimento di 12 milioni e 970 mila euro da suddividere tra 29 persone, in cambio della rinuncia a costituirsi parte civile. Per Giorgio Cremaschi, segretario della Fiom nazionale «il risarcimento alle famiglie delle vittime fa solo rabbia. Se l'azienda avesse speso solo il 10% di quei soldi al momento giusto, non eravamo qua». parole condivise dall'operaio sindacalista Ciro Argentino. Il delegato Rsu-Fiom in questi mesi si è dedicato anima e corpo a convincere il maggior numero di operai dell’azienda a costituirsi parte civile. Ne ha raccolti un’ottantina insieme anche a Fim-Cisl e a Uilm. Per il il penalista Zaccone, legale del pool difensivo, il risarcimento «costituirà una attenuante, ma è stato devoluto per solidarietà e non deve essere interpretato come un'ammissione di colpa da parte dell'azienda»
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