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    Messaggio Da TOMMY's Lun Ago 18, 2008 5:28 pm

    I condensatori sono fra i componenti più utilizzati nei circuiti
    elettronici. In funzione della tecnologia costruttiva e degli impieghi
    specifici, i condensatori si presentano nelle forme più diverse, dai
    grossi contenitori cilindrici degli elettrolitici da 10.000 e più µF
    alle minuscole pastiglie dei condensatori ceramici o alla forma a
    goccia di quelli al tantalio.
    Nelle righe che seguono vengono
    descritte brevemente le caratteristiche elettriche di un condensatore,
    i tipi di uso più comune e qualche metodo pratico per verificarne
    l'efficienza.

    CHE COS'E' UN CONDENSATORE

    Il condensatore è un dispositivo in grado di immagazzinare energia
    elettrica. Possiamo vederlo praticamente con un semplice esperimento,
    per cui basta procurarsi una pila da 4,5 V, un condensatore
    elettrolitico da circa 1000 µF ed un led cui aggiungeremo in serie una
    resistenza da 100 ohm (figura 1).




    I CONDENSATORI VISTI DA VICINO Cond1
    un condensatore, una pila, un led con resistenza in serie
    I CONDENSATORI VISTI DA VICINO Cond2
    carichiamo il condensatore collegandolo alla pila
    I CONDENSATORI VISTI DA VICINO Cond3
    il condensatore carico farà accendere il led, che si spegnerà gradualmente, man mano che il condensatore si scarica
    Figura 1

    1- colleghiamo il condensatore alla pila, facendo attenzione alla
    polarità (il segno "+" del condensatore deve corrispondere al segno "+"
    della pila); dopo pochi secondi il condensatore si sarà caricato
    2- stacchiamo adesso il condensatore carico dalla pila e colleghiamolo
    al led, facendo attenzione alla giusta polarità dei terminali ed
    interponendo la resistenza da 100 Ω: per qualche istante il led si
    illuminerà, come se lo avessimo collegato alla pila, spegnendosi
    gradualmente man mano che il condensatore si scarica.

    La resistenza serve per far scorrere la corrente più lentamente durante
    la scarica, altrimenti il led farebbe solo un rapido lampo di luce,
    rischiando anche di bruciarsi.
    Usando condensatori di maggiore capacità, il led rimarrà acceso più a lungo.

    La quantità di energia che si accumula in un condensatore dipende dalla
    sua capacità e dalla tensione di lavoro: se indichiamo con
    Q la quantità di carica, con C la capacità e con V la tensione, vale la formula Q = C x V
    Dal punto di vista fisico, un condensatore è costituito da due
    superfici metalliche (ovvero conduttrici), dette armature, separate da
    un isolante, che prende il nome di dielettrico; l'isolante può essere
    anche la semplice aria, il che equivale a dire che le due superfici
    metalliche si trovano una di fronte all'altra ma senza toccarsi. Quanto
    più sono estese le due superfici, tanto maggiore è la capacità;
    analogamente, la capacità è maggiore quanto più le due superfici sono
    vicine. La capacità dipende poi anche dall'isolante che si trova fra le
    due superfici: il valore più basso si ha quando c'è solo l'aria; se il
    dielettrico è costituito da altri materiali, la capacità aumenta in
    funzione del materiale, secondo una grandezza caratteristica di ciascun
    materiale, che viene detta "costante dielettrica relativa".
    Tale costante si indica col simbolo
    εr
    ed è stabilito per convenzione che il suo valore per l'aria sia uguale
    a 1; se un condensatore le cui armature sono separate dall'aria ha una
    certa capacità, interponendo al posto dell'aria un dielettrico come la
    mica, la capacità del condensatore aumenta di circa 5 volte: si dice
    allora che la costante dielettrica relativa della mica ha valore 5.

    Nella pratica i condensatori si realizzano avvolgendo insieme due
    sottili lamine metalliche, separate da un film plastico dello spessore
    di alcuni decimi di micron; quando si richiedono capacità molto
    elevate, invece del film plastico si usa come dielettrico uno strato di
    ossido, formato direttamente su una superficie metallica, ed un
    elettrolita come secondo elettrodo. Di seguito sono descritte
    brevemente le caratteristiche dei condensatori di uso più frequente.

    CONDENSATORI ELETTROLITICI

    Sono i più comuni. Il valore della capacità e della tensione di lavoro
    sono in genere stampigliati chiaramente sull'involucro; la precisione
    dei valori è approssimativa, essendo ammessa una tolleranza di circa ħ
    20%.


    I CONDENSATORI VISTI DA VICINO Cond4
    Figura 2: condensatori elettrolitici
    Nei
    condensatori elettrolitici il dielettrico è un sottilissimo strato di
    ossido, fatto formare direttamente sul metallo (l'alluminio) che fa da
    armatura e costituisce l'anodo; il tutto è immerso in un elettrolita
    che, essendo un sale disciolto, risulta conduttore. Il caratteristico
    involucro metallico di forma cilindrica che fa da contenitore, diventa,
    ai fini del collegamento elettrico, il terminale negativo ovvero il
    catodo. Proprio a causa della loro costituzione, i condensatori
    elettrolitici sono "polarizzati", il che vuol dire che devono
    necessariamente essere collegati ad una tensione continua, rispettando
    le polarità, positiva e negativa, indicate sull'involucro. Collegando
    il condensatore al contrario, esso si distrugge rapidamente e rischia
    di esplodere. Anche l'applicazione di una tensione superiore a quella
    di lavoro può causare l'esplosione del condensatore.
    Come gli altri tipi di condensatori, gli elettrolitici possono essere di tipo radiale
    (fig.2: E.rad), con entrambi i terminali che escono dallo stesso lato, adatti ad un montaggio in verticale, oppure di tipo assiale (fig.2: E.ax),
    con un terminale per lato, adatti al montaggio orizzontale. Una banda
    laterale indica la polarità di almeno uno degli elettrodi.
    Gli
    elettrolitici sono condensatori di grande capacità, in grado di
    accumulare notevoli quantità di energia; per tale motivo trovano
    impiego principalmente negli alimentatori, per il livellamento della
    tensione e la riduzione del "ripple" (ovvero delle ondulazioni residue).

    CONDENSATORI AL TANTALIO

    Sono anch'essi dei condensatori polarizzati, ma in essi il dielettrico è costituito da pentossido di tantalio


    (fig.2: Tant.).
    Sono superiori ai precedenti come stabilità alla temperatura ed alle
    frequenze elevate; sono tuttavia più costosi e la loro capacità non
    raggiunge valori molto elevati. Come i precedenti, devono essere
    montati in circuito osservando la polarità indicata in prossimità dei
    terminali.

    ALTRI TIPI DI CONDENSATORI

    Tranne i condensatori elettrolitici e quelli al tantalio, tutti gli
    altri condensatori non sono polarizzati, per cui possono essere montati
    indifferentemente in circuito in un verso o nell'altro, e funzionare
    anche in assenza di una tensione continua di polarizzazione.




    I CONDENSATORI VISTI DA VICINO Cond5
    figura 3: altri tipi di condensatori


    Esistono tanti tipi di condensatori, realizzati con tecnologie e dielettrici diversi. In figura 3 ne sono illustrati alcuni:
    a- radiale in poliestere (mylar)
    b- ceramico a disco
    c- assiale in polipropilene
    d- in poliestere metallizzato

    - I condensatori in
    poliestere
    vengono prodotti fino a capacità di qualche µF e per tensioni di lavoro
    fino a 1000 V; sono più adatti per l'impiego in bassa frequenza.
    - I condensatori in
    poliestere metallizzato sono di buona qualità e stabilità rispetto alla temperatura.
    - I condensatori in
    polipropilene consentono valori di capacità più precisi, con tolleranze di circa l' 1%; sono adatti ad un campo di frquenze fino a 100kHz.
    - I condensatori con dielettrico in
    policarbonato
    si trovano con valori di capacità fino a 10 µF e per tensioni di circa
    400 V; presentano una capacità molto costante, per cui possono essere
    vantaggiosamente utilizzati nei circuiti oscillanti.
    - Sempre indicati per l'uso in circuiti oscillanti sono i condensatori in
    polistirolo, caratterizzati dal valore costante di capacità e reperibili per valori fino ad 1 µF
    - I condensatori
    ceramici
    sono utilizzati in genere per le alte frequenze. Possono essere del
    tipo ad elevata costante dielettrica, così da consentire di ottenere
    alte capacità con ingombro limitato, oppure del tipo a bassa costante
    dielettrica, caratterizzati dalla capacità stabile e da perdite molto
    basse; per tale motivo vengono impiegati nei circuiti oscillanti di
    precisione. In merito all'aspetto, possono presentarsi nella classica
    forma a disco, o nella vecchia forma di un tubetto con i terminali alle
    due estremità. I ceramici a disco sono molto usati in parallelo agli
    elettrolitici, per fugare a massa le alte frequenze.
    - I condensatori a
    mica argentata
    sono altamente stabili ed hanno un buon coefficiente di temperatura;
    sono utilizzati per applicazioni di precisione, nei circuiti risonanti,
    nei filtri di frequenze e negli oscillatori ad alta stabilità.

    COME SI DETERMINA LA CAPACITA' DI UN CONDENSATORE



    (Quanto segue si riferisce ai condensatori non polarizzati, di capacità
    compresa fra pochi picofarad e qualche µF; non si applica pertanto ai
    condensatori elettrolitici classici nè a quelli al tantalio)


    Capita abbastanza spesso di trovarsi fra le mani un condensatore di cui
    non si riesce a leggere il valore, o perchè i caratteri si sono
    cancellati (cosa che capita spesso), o perchè il valore è indicato con
    un codice che ci lascia piuttosto dubbiosi; se non vogliamo gettare il
    condensatore nel cestino, possiamo provare a determinarne noi la
    capacità. Il metodo più semplice è quello per confronto. Poichè in
    corrente continua i condensatori rappresentano solo un contatto aperto,
    per eseguire la misura che ci interessa ci serviremo di una corrente
    alternata. Occorre procurarsi un qualsiasi trasformatore, anche di
    piccola potenza, adatto ad essere collegato alla rete 220 V ca, e che
    dia in uscita una bassa tensione, compresa più o meno fra 8 e 24 V

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    Messaggio Da TOMMY's Lun Ago 18, 2008 5:28 pm


    I CONDENSATORI VISTI DA VICINO Icit0305

    ATTENZIONE:
    TUTTA LA PARTE ALTA TENSIONE, DALLA SPINA AL TRASFORMATORE, MORSETTI DI
    ENTRATA COMPRESI, DEVE ESSERE PERFETTAMENTE ISOLATA - NESSUN PUNTO A
    TENSIONE DI RETE DEVE RIMANERE SCOPERTO

    Il circuito da realizzare è quello di figura 4: sull'uscita del
    trasformatore collegheremo il condensatore di cui non conosciamo la
    capacità, e che quindi chiameremo Cx, ed in serie ad esso un secondo
    condensatore, di cui conosciamo il valore, che useremo come
    riferimento, e che chiameremo Cr.


    I CONDENSATORI VISTI DA VICINO Cond6
    figura 4 - misura della tensione su Cr

    Con un tester predisposto per la misura di tensioni alternate
    misureremo la tensione ai capi di Cr; successivamente, spostando il
    puntale rosso dall'altra parte (figura 5), misureremo la tensione ai
    capi di Cx.


    I CONDENSATORI VISTI DA VICINO Cond7
    figura 5 - misura della tensione su Cx

    Se le due tensioni sono uguali, vuol dire che i condensatori sono
    uguali; in caso contrario, dovrete divertirvi a sostituire Cr con
    condensatori di altro valore, finchè le due tensioni risulteranno
    uguali.
    Dobbiamo ricordare a proposito che i condensatori si comportano con la
    corrente alternata un pò come le resistenze con la corrente continua;
    una corrente alternata che attraversa un condensatore, incontra
    maggiore difficoltà se la capacità del condensatore è piccola, e quindi
    si determina una maggiore caduta di tensione ai capi del condensatore.
    Nel fare le vostre misure, tenete presente questo aspetto; se trovate
    che la tensione ai capi di Cr è maggiore di quella su Cx, dovete
    provare ad usare un Cr di maggiore capacità.
    Ricordate poi che nel caso dei condensatori non è quasi mai necessaria
    una grande precisione, per cui è sufficiente che troviate due tensioni
    abbastanza vicine per considerare terminata la misura.
    Tanto per fare l'esempio che si vede nelle figure, se trovate 11,9 su
    Cr e 12,3 su Cx potete ben dichiarare che i due condensatori sono
    uguali!

    DUE PAROLE SUL CONTROLLO DEI CONDENSATORI ELETTROLITICI

    Gli elettrolitici sono condensatori di elevata capacità e, per la loro
    tecnologia costruttiva, sono maggormente soggetti ad alterazioni delle
    caratteristiche elettriche. Quando si vuole utilizzare un elettrolitico
    che ha già lavorato in circuito per un certo tempo, o che comunque è
    piuttosto vecchio, è sempre bene procedere ad un controllo, sia pure
    veloce, del suo stato di salute.




    I CONDENSATORI VISTI DA VICINO Cond8
    figura 6 - come va scaricato un condensatore

    Prima di procedere a qualsiasi controllo, ricordate sempre di scaricare
    il condensatore, specialmente se lo avete smontato da una
    apparecchiatura utilizzata di recente. Il condensatore va scaricato
    collegando fra i due terminali una resistenza da 2 o più watt, del
    valore di qualche decina di ohm; non è opportuno mettere in corto i
    terminali servendosi di un oggetto metallico, poichè, a causa
    dell'elevato picco di corrente, la scarica istantanea con relativa
    scintilla potrebbe danneggiare il condensatore.
    Indicazioni abbastanza significative sullo stato di un condensatore
    elettrolitico si possono ottenere in modo semplice: basta collegare per
    pochi secondi il condensatore ad una tensione un pò più bassa di quella
    di lavoro (che risulta scritta sull'involucro), sempre facendo
    attenzione alla giusta polarità. Staccato il condensatore, si misura
    col tester la tensione sui terminali: tranne una breve discesa iniziale
    di pochi volt, il valore della tensione immagazzinata tende a
    conservarsi nel tempo. Per fare un esempio, se si applica al
    condensatore una tensione di 20 V, procedendo ad una misura dopo vari
    minuti si trova più o meno una tensione prossima a 18 o 17 V; dopo
    un'ora, tale tensione sarà scesa a circa 13 V. In teoria, nel caso di
    un condensatore ideale, la tensione dovrebbe mantenersi indefinitamente
    al valore applicato durante la carica; nel condensatore reale,
    tuttavia, la resistenza fra i due elettrodi non è infinita, per cui
    esiste sempre una corrente di fuga o di dispersione che lentamente
    determina la scarica del condensatore: maggiore è questa corrente, più
    velocemente il condensatore si scarica. In ogni caso, se notiamo che il
    condensatore in prova si scarica dopo pochi secondi, o addirittura non
    trattiene alcuna carica, possiamo tranquillamente gettarlo senza alcun
    rimpianto.

    CONDENSATORI IN PARALLELO ED IN SERIE





    I CONDENSATORI VISTI DA VICINO Cond9
    figura 7 - condensatori in parallelo

    Se occorre una capacità più alta di quella che ci può offrire un solo
    condensatore, è possibile usare più condensatori collegati uno di
    fianco all'altro, e cioè in parallelo; in questo modo la capacità
    totale equivale alla somma delle singole capacità.
    Come
    si vede in figura 7, affiancando due condensatori da 1µF si ottiene un
    capacità complessiva di 2µF; aggiungendone un altro da 0,47µF, la
    capacità totale arriva a 2,47µF.

    Maggiormente complicato è invece calcolare la capacità di più
    condensatori in serie; nel caso più semplice, quando cioè si collegano
    in serie due condensatori uguali, la capacità risultante è uguale alla
    metà di quella di ciascun condensatore (figura Cool.
    Quando i condensatori in serie hanno valori diversi, la capacità
    risultante (che è sempre più piccola della più bassa fre le capacità
    dei vari condensatori collegati) si calcola come l'inverso della somma
    degli inversi delle singole capacità.


    I CONDENSATORI VISTI DA VICINO Cond10
    figura 8 - condensatori in serie


    Facciamo un esempio pratico: abbiamo tre condensatori con capacità di 100pF, 220pF e 470pF;
    - l'inverso di 100 è 1:100 = 0,01
    - l'inverso di 220 è 1:220 = 0,00455
    - l'inverso di 470 è 1:470 = 0,00213
    - la somma degli inversi è 0,01+0,0045+0,00213 = 0,01667
    - il risultato finale è l'inverso di tale somma, ovvero 1:0,01667 = 59,9768
    Si vede quindi che collegando in serie tre condensatori da 100, 220 e
    470 pF si ottiene un valore risultante di 59 pF, che è più piccolo del
    più piccolo fra i tre condensatori collegati (che era 100 pF).

      La data/ora di oggi è Ven Mag 17, 2024 2:46 pm