Genere: Sparatutto
Sviluppatore: Ubisoft
Distributore: Ubisoft
Lingua: italiano
Giocatori: fino a 16
Recensione a cura di:
Simone "Kraken" Bartoli
***
[pc] L'Africa è da sempre una terra travagliata, attraversata da
numerosi conflitti tra innumerevoli fazioni, incentrati sul traffico di
armi, droga ed esseri umani.
In questo terreno di guerra continua, Ubisoft ha deciso di ambientare
la seconda incarnazione del brand Far Cry, facendoci vestire i panni di
un Contractor alle prese con un compito delicato e difficile: uccidere
un potente trafficante di armi, lo Sciacallo.
L'inizio dell’avventura ci vede seduti in un taxi, diretti verso la
capitale della regione. Durante il viaggio, ruotando la visuale, ci
renderemo immediatamente conto della grandiosità insita nella grafica
di questo titolo.
Alberi e tappeti erbosi tipici della savana africana sono resi in
maniera molto convincente, leggermente mossi dal vento e con giochi di
luce che lasciano a bocca aperta, così come il cielo, che vedremo
cambiare spesso durante la nostra avventura.
La versione per Pc consta di un apparato grafico più appagante e
completo: le ombre sono morbide e ben tornite, l'effetto pop-up e quasi
del tutto eliminato e il dettaglio complessivo di alberi e luce risulta
migliore rispetto alla controparte per console.
Una delle prime pecche che ci salterà subito all'occhio sarà la quasi
totale assenza di animali: se saremo fortunati, potremo avvistare solo
sparuti gruppi di gnu o zebre durante tutta la nostra avventura, non
incontrando mai altri tipi di animali come leoni o ghepardi: la mancata
riproduzione della fauna africana, soprattutto dei carnivori, può
essere giustificata con l'intenzione degli sviluppatori di non
aggiungere altri potenziali "nemici" per il giocatore; seppur lodevole,
questa mancanza rende l'immersione ambientale (a livello di gameplay,
ma soprattutto di grafica) del titolo un gradino al di sotto del
livello a cui sarebbe potuta arrivare.
Gli ambienti presenti nel gioco, seppur legati all'ambientazione
africana, spazieranno da immensi fiumi attraversabili in barca a
stazioni ferroviarie e aeroporti abbandonati, da oasi nel deserto a
edifici tipici africani, il tutto senza mai abbandonare la palette
grafica strutturata su colori molto accessi e caldi.
Le armi sono rese molto bene: gli otturatori si illumineranno alla
giusta cadenza di fuoco, e le armi piu' danneggiate presenteranno
texture azzeccate, con zone rugginose e graffiate.
Dopo essere svenuti una volta raggiunta la nostra destinazione (a causa
della malaria, di cui parlerò più avanti), faremo la diretta conoscenza
del nostro bersaglio da una brandina sudicia, per poi ritrovarci a
scappare da una situazione incandescente armati solo di una colt.
Le prime impressioni sul titolo sono ottime: un gameplay incentrato su
una solida fase di fuoco, con una calibrazione dell'effetto colpi-danno
accettabile e un realismo a livello di armi e usura quasi innovativo,
con la possibilità di inceppamenti graduali fino alla rottura totale
dell'arma, un processo di disfacimento dell'equipaggiamento che non
diventa mai frustrante, ma rimane sempre equilibrato.
Il gioco permette diversi approcci ai nemici, a seconda
dell'armamentario in nostro possesso e delle condizioni ambientali: di
notte potremo ripulire un intero posto di blocco armati solo di una
pistola silenziata o di un machete, oppure aspettare il sorgere del
giorno per creare uno sbarramento di fuoco e indirizzare i nemici verso
una pianura, da cui potremo cecchinarli con relativa facilità; oppure
potremo mettere da parte la tattica e far saltare tutto con un
lanciamissili.
La fisicità del personaggio è data da numerosi accorgimenti, quali la
presenza della mappa direttamente in gioco sotto forma di cartina e
navigatore; l'ottimo sonoro dei passi, che cambia in maniera azzeccata
a seconda del terreno su cui ci troveremo, e la totale assenza di punti
"morti"; quando entreremo in una macchina, lo faremo davvero, senza
teletrasporti diretti o schermate di caricamento, ma con una piacevole
animazione in prima persona, così come quando cambieremo posto,
utilizzeremo una torretta o apriremo una porta.
Inoltre, la presenza della malaria ci costringerà a cercare medicine e
cure, pena l'arrivo di crisi improvvise con conseguente sfocatura di
tutta la visuale di gioco, e perdita della coordinazione.
Questa aggiunta al gameplay non è né migliorativa, né peggiorativa: le
medicine saranno facilmente reperibili durante le missioni, o con il
completamento di esse, e ci garantiranno lunghi periodi di “salute”:
insomma, evitare l'insorgere di queste crisi sarà tutt'altro che
difficile.
In fine, la barra della vita: formata da 5 tacche che si auto
rigenereranno quando ci riposeremo, offre una buona libertà di azione
senza mai pesare sul personaggio. inoltre, quando raggiungeremo la
parte rossa, con la pressione del tasto H il nostro personaggio
eseguirà una cura da campo particolarmente cruenta che permetterà lo
stabilizzarsi della salute.
Nel malaugurato caso in cui dovessimo morire, il gioco presenta la
possibilità di tanto in tanto che uno dei nostri amici (npc che
interagiranno con noi dandoci missioni e raccontandoci la loro
esperienza in Africa) venga a prenderci, portandoci al sicuro a suon di
proiettili.
Nota dolente è la presenza dei classici medi kit di cura, istantanei e
poco realistici, soprattutto per un titolo che punta al realismo totale
e all'immersione: dopo uno scontro a fuoco potremmo riguadagnare tutta
la nostra vita con una semplice iniezione, pratica ma banale.
L'arsenale a nostra disposizione è vastissimo, e spazia dal classico AK
fino al lanciafiamme, punta di diamante di questo titolo: la tanto
pubblicizzata propagazione realistica del fuoco c'è, ed è ottima,
permettendoci di creare veri e propri muri di fuoco per intrappolare i
nostri nemici. potremmo prelevare le varie armi dai cadaveri dei nemici
uccisi (ma saranno molto usurate), oppure potremo comprarle,
scambiandole con diamanti grezzi, unica valuta presente nel gioco.
I diamanti grezzi sono recuperabili affidandoci ad un pratico
rilevatore, la cui spia verde ci indirizzerà sul cammino di queste
preziose pietre con il lampeggiare della sua luce verde, o tramite il
completamento delle missioni, che ci frutteranno sempre una ricompensa.
Inoltre le missioni accresceranno il nostro grado Fama, un indicatore che segnalerà
quanto saremo conosciuti nell'ambiente di mercenari e Contractors in
cui ci troviamo a combattere, garantendoci a livelli alti timore
reverenziale da parte dei combattenti più deboli, e approvazione dai
loro capi.
Uno dei punti dolenti del titolo sono i nemici: mossi da un IA non
eccelsa, sono molto numerosi, e soprattutto gestiti da un respawn ai
limiti della frustrazione, che vedrà i villaggi di guerriglieri
ripopolarsi pressoché subito dopo il nostro distruttivo passaggio.
Altro punto negativo e' la ripetitività delle missioni; sebbene il loro
quantitativo sia sbalorditivo, grazie anche alla presenza di due
fazioni contrapposte e molti npc mercenari come noi, alla lunga
porteranno ad un impoverimento della suspense iniziale, essendo
strutturate in modo ripetitivo e a tratti banale, come anche buona
parte dalla questline principale, anch'essa povera di colpi di scena e
molto lenta nel suo inizio.
Nel gioco e' presente un parco veicoli davvero ampio, che spazia da
piccole vetture civili danneggiate e fatiscenti a jeep militari
attrezzate con postazioni di fuoco e piastre di rinforzo, fino a barche
e deltaplani.
Lo stile di guida che ci offre il gioco è divertente e coinvolgente, ma
a tratti arcade: i piccoli sassi faranno sbandare anche la più pesante
delle jeep, mentre alcuni ostacoli ambientali che sembreranno
facilmente sorpassabili causeranno tamponamenti dannosi per il nostro
veicolo, ma sono difetti marginali di un sistema godibilissimo.
Il sonoro presenta un vasto campionario di musiche africane di grande
atmosfera, ma pecca sul lato prettamente ambientale: l'assenza di
animali infatti influenza anche il sonoro, affiancando alla musica
strumentale un silenzio quasi inquietante dal punto di vista faunistico.
I colpi delle armi sono resi in maniera convincente, come anche le urla
di agonia dei nemici e il loro parlato: il doppiaggio è di alta
qualità, con voci azzeccate per ogni personaggio e un recitato al di
sopra della media.
Multiplayer
Il multiplayer vede fino a 16 giocatori su schermo, e prevede le
classiche modalità Deatmatch (a squadre e non) e Cattura la Bandiera
(che in questo caso e' un diamante) più la nuova modalità Rivolta, che
dividerà i giocatori in due squadre con un solo Capitano, differente
dagli altri in quanto unico personaggio in possesso della capacità di
conquistare i punti strategici sulla mappa; la squadra dovrà
proteggerlo e scortarlo per questi punti, tentando nel contempo di
uccidere il Capitano avversario.
L'armamento è diviso in 6 classi, che vanno dal versatile Commando fino al devastante Artigliere.
Purtroppo la presenza del multy è accessoria e non ben sviluppata: la
divisione in classi è qualcosa di già visto in molti altri titoli, e
l'unica modalità che avrebbe dovuto caratterizzare il titolo (la
Rivolta) si trasforma molte volte in una sniper-hill frustrante e ben
poco tattica.
Hardware
Configurazioni:
Sistema Operativo: Windows xp / vista
Processore: Pentium 4 3.2 Ghz o superiore (raccomandati i dual core)
Ram: 1 GB (raccomandati 2)
Scheda Video: Compatibile con DirectX 9 e Shader 3.0
supportate le 7000/8000/9000/200 Nvidia e le X1650-1950 / HD 2000/3000 Ati
Scheda Audio: 5.1
Dvd Rom: 2x
Spazio su disco: 12 GB
***
Fonte spaziogames.it
Sviluppatore: Ubisoft
Distributore: Ubisoft
Lingua: italiano
Giocatori: fino a 16
Recensione a cura di:
Simone "Kraken" Bartoli
***
[pc] L'Africa è da sempre una terra travagliata, attraversata da
numerosi conflitti tra innumerevoli fazioni, incentrati sul traffico di
armi, droga ed esseri umani.
In questo terreno di guerra continua, Ubisoft ha deciso di ambientare
la seconda incarnazione del brand Far Cry, facendoci vestire i panni di
un Contractor alle prese con un compito delicato e difficile: uccidere
un potente trafficante di armi, lo Sciacallo.
L'inizio dell’avventura ci vede seduti in un taxi, diretti verso la
capitale della regione. Durante il viaggio, ruotando la visuale, ci
renderemo immediatamente conto della grandiosità insita nella grafica
di questo titolo.
Alberi e tappeti erbosi tipici della savana africana sono resi in
maniera molto convincente, leggermente mossi dal vento e con giochi di
luce che lasciano a bocca aperta, così come il cielo, che vedremo
cambiare spesso durante la nostra avventura.
La versione per Pc consta di un apparato grafico più appagante e
completo: le ombre sono morbide e ben tornite, l'effetto pop-up e quasi
del tutto eliminato e il dettaglio complessivo di alberi e luce risulta
migliore rispetto alla controparte per console.
Una delle prime pecche che ci salterà subito all'occhio sarà la quasi
totale assenza di animali: se saremo fortunati, potremo avvistare solo
sparuti gruppi di gnu o zebre durante tutta la nostra avventura, non
incontrando mai altri tipi di animali come leoni o ghepardi: la mancata
riproduzione della fauna africana, soprattutto dei carnivori, può
essere giustificata con l'intenzione degli sviluppatori di non
aggiungere altri potenziali "nemici" per il giocatore; seppur lodevole,
questa mancanza rende l'immersione ambientale (a livello di gameplay,
ma soprattutto di grafica) del titolo un gradino al di sotto del
livello a cui sarebbe potuta arrivare.
Gli ambienti presenti nel gioco, seppur legati all'ambientazione
africana, spazieranno da immensi fiumi attraversabili in barca a
stazioni ferroviarie e aeroporti abbandonati, da oasi nel deserto a
edifici tipici africani, il tutto senza mai abbandonare la palette
grafica strutturata su colori molto accessi e caldi.
Le armi sono rese molto bene: gli otturatori si illumineranno alla
giusta cadenza di fuoco, e le armi piu' danneggiate presenteranno
texture azzeccate, con zone rugginose e graffiate.
Dopo essere svenuti una volta raggiunta la nostra destinazione (a causa
della malaria, di cui parlerò più avanti), faremo la diretta conoscenza
del nostro bersaglio da una brandina sudicia, per poi ritrovarci a
scappare da una situazione incandescente armati solo di una colt.
Le prime impressioni sul titolo sono ottime: un gameplay incentrato su
una solida fase di fuoco, con una calibrazione dell'effetto colpi-danno
accettabile e un realismo a livello di armi e usura quasi innovativo,
con la possibilità di inceppamenti graduali fino alla rottura totale
dell'arma, un processo di disfacimento dell'equipaggiamento che non
diventa mai frustrante, ma rimane sempre equilibrato.
Il gioco permette diversi approcci ai nemici, a seconda
dell'armamentario in nostro possesso e delle condizioni ambientali: di
notte potremo ripulire un intero posto di blocco armati solo di una
pistola silenziata o di un machete, oppure aspettare il sorgere del
giorno per creare uno sbarramento di fuoco e indirizzare i nemici verso
una pianura, da cui potremo cecchinarli con relativa facilità; oppure
potremo mettere da parte la tattica e far saltare tutto con un
lanciamissili.
La fisicità del personaggio è data da numerosi accorgimenti, quali la
presenza della mappa direttamente in gioco sotto forma di cartina e
navigatore; l'ottimo sonoro dei passi, che cambia in maniera azzeccata
a seconda del terreno su cui ci troveremo, e la totale assenza di punti
"morti"; quando entreremo in una macchina, lo faremo davvero, senza
teletrasporti diretti o schermate di caricamento, ma con una piacevole
animazione in prima persona, così come quando cambieremo posto,
utilizzeremo una torretta o apriremo una porta.
Inoltre, la presenza della malaria ci costringerà a cercare medicine e
cure, pena l'arrivo di crisi improvvise con conseguente sfocatura di
tutta la visuale di gioco, e perdita della coordinazione.
Questa aggiunta al gameplay non è né migliorativa, né peggiorativa: le
medicine saranno facilmente reperibili durante le missioni, o con il
completamento di esse, e ci garantiranno lunghi periodi di “salute”:
insomma, evitare l'insorgere di queste crisi sarà tutt'altro che
difficile.
In fine, la barra della vita: formata da 5 tacche che si auto
rigenereranno quando ci riposeremo, offre una buona libertà di azione
senza mai pesare sul personaggio. inoltre, quando raggiungeremo la
parte rossa, con la pressione del tasto H il nostro personaggio
eseguirà una cura da campo particolarmente cruenta che permetterà lo
stabilizzarsi della salute.
Nel malaugurato caso in cui dovessimo morire, il gioco presenta la
possibilità di tanto in tanto che uno dei nostri amici (npc che
interagiranno con noi dandoci missioni e raccontandoci la loro
esperienza in Africa) venga a prenderci, portandoci al sicuro a suon di
proiettili.
Nota dolente è la presenza dei classici medi kit di cura, istantanei e
poco realistici, soprattutto per un titolo che punta al realismo totale
e all'immersione: dopo uno scontro a fuoco potremmo riguadagnare tutta
la nostra vita con una semplice iniezione, pratica ma banale.
L'arsenale a nostra disposizione è vastissimo, e spazia dal classico AK
fino al lanciafiamme, punta di diamante di questo titolo: la tanto
pubblicizzata propagazione realistica del fuoco c'è, ed è ottima,
permettendoci di creare veri e propri muri di fuoco per intrappolare i
nostri nemici. potremmo prelevare le varie armi dai cadaveri dei nemici
uccisi (ma saranno molto usurate), oppure potremo comprarle,
scambiandole con diamanti grezzi, unica valuta presente nel gioco.
I diamanti grezzi sono recuperabili affidandoci ad un pratico
rilevatore, la cui spia verde ci indirizzerà sul cammino di queste
preziose pietre con il lampeggiare della sua luce verde, o tramite il
completamento delle missioni, che ci frutteranno sempre una ricompensa.
Inoltre le missioni accresceranno il nostro grado Fama, un indicatore che segnalerà
quanto saremo conosciuti nell'ambiente di mercenari e Contractors in
cui ci troviamo a combattere, garantendoci a livelli alti timore
reverenziale da parte dei combattenti più deboli, e approvazione dai
loro capi.
Uno dei punti dolenti del titolo sono i nemici: mossi da un IA non
eccelsa, sono molto numerosi, e soprattutto gestiti da un respawn ai
limiti della frustrazione, che vedrà i villaggi di guerriglieri
ripopolarsi pressoché subito dopo il nostro distruttivo passaggio.
Altro punto negativo e' la ripetitività delle missioni; sebbene il loro
quantitativo sia sbalorditivo, grazie anche alla presenza di due
fazioni contrapposte e molti npc mercenari come noi, alla lunga
porteranno ad un impoverimento della suspense iniziale, essendo
strutturate in modo ripetitivo e a tratti banale, come anche buona
parte dalla questline principale, anch'essa povera di colpi di scena e
molto lenta nel suo inizio.
Nel gioco e' presente un parco veicoli davvero ampio, che spazia da
piccole vetture civili danneggiate e fatiscenti a jeep militari
attrezzate con postazioni di fuoco e piastre di rinforzo, fino a barche
e deltaplani.
Lo stile di guida che ci offre il gioco è divertente e coinvolgente, ma
a tratti arcade: i piccoli sassi faranno sbandare anche la più pesante
delle jeep, mentre alcuni ostacoli ambientali che sembreranno
facilmente sorpassabili causeranno tamponamenti dannosi per il nostro
veicolo, ma sono difetti marginali di un sistema godibilissimo.
Il sonoro presenta un vasto campionario di musiche africane di grande
atmosfera, ma pecca sul lato prettamente ambientale: l'assenza di
animali infatti influenza anche il sonoro, affiancando alla musica
strumentale un silenzio quasi inquietante dal punto di vista faunistico.
I colpi delle armi sono resi in maniera convincente, come anche le urla
di agonia dei nemici e il loro parlato: il doppiaggio è di alta
qualità, con voci azzeccate per ogni personaggio e un recitato al di
sopra della media.
Multiplayer
Il multiplayer vede fino a 16 giocatori su schermo, e prevede le
classiche modalità Deatmatch (a squadre e non) e Cattura la Bandiera
(che in questo caso e' un diamante) più la nuova modalità Rivolta, che
dividerà i giocatori in due squadre con un solo Capitano, differente
dagli altri in quanto unico personaggio in possesso della capacità di
conquistare i punti strategici sulla mappa; la squadra dovrà
proteggerlo e scortarlo per questi punti, tentando nel contempo di
uccidere il Capitano avversario.
L'armamento è diviso in 6 classi, che vanno dal versatile Commando fino al devastante Artigliere.
Purtroppo la presenza del multy è accessoria e non ben sviluppata: la
divisione in classi è qualcosa di già visto in molti altri titoli, e
l'unica modalità che avrebbe dovuto caratterizzare il titolo (la
Rivolta) si trasforma molte volte in una sniper-hill frustrante e ben
poco tattica.
Hardware
Configurazioni:
Sistema Operativo: Windows xp / vista
Processore: Pentium 4 3.2 Ghz o superiore (raccomandati i dual core)
Ram: 1 GB (raccomandati 2)
Scheda Video: Compatibile con DirectX 9 e Shader 3.0
supportate le 7000/8000/9000/200 Nvidia e le X1650-1950 / HD 2000/3000 Ati
Scheda Audio: 5.1
Dvd Rom: 2x
Spazio su disco: 12 GB
***
Fonte spaziogames.it
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